Tragedia a Rieti, emergono le intercettazioni sull'omicidio dell'autista
L'edizione odierna del Corriere della Sera ha riportato diverse intercettazioni telefoniche riguardanti l'agguato dei tifosi di Rieti ai danni di quelli di Pistoia che è costato la vita al secondo autista del pullman Raffaele Marianella. Il quotidiano scrive: "«Gli ho detto una manica de ca...» confida sicuro di sé Manuel Fortuna, il trentunenne tifoso della Sebastiani Rieti schierata in campo contro il Pistoia basket la sera del 19 ottobre al «collega» Kevin Pellecchia [...] I due giovani discutono per diversi minuti (captati) sulla traiettoria disegnata dalla pietra e quindi su chi abbia potuto davvero colpire la vittima. "Chi pensi sia stato?" domanda uno. Mentre l'altro ribatte che forse è stato lui".
Fortuna e Pellecchia sono due delle tre persone finite in carcere, il terzo è Alessandro Barberini. Insieme ad altri cinque coinvolti, i tre sono stati anche interdetti dagli stadi per cinque anni, mentre un altro - già noto alle forze dell'ordine - ha subito nove anni di interdizione. Secondo quanto riporta La Repubblica, Barberini ha rivelato: "Ho visto la partita di basket come ogni domenica. Ci sono state delle schermaglie accese dentro il palazzetto. Siamo andati dietro il PalaSojourner con l'intenzione di prenderci a cazzottate con loro ma c'era la polizia".
L'agguato è poi stato pianificato dopo la partita, dopo che si era diffusa la voce di un appuntamento a Contigliano, dove Marianella ha perso la vita. La folle idea della frangia di ultras che ha partecipato era quella di intimidire la tifoseria avversaria, continuando a cercare lo scontro fisico. Uno scontro che è degenerato nell'omicidio di Raffaele Marianella.