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L'importanza di chiamarsi Gentile, nonostante gli acciacchi fisici

di Alessandro Vescini

Serviva l'apporto dei campioni per invertire subito il trend della serie e in gara 2 ha preso le redini del gioco Alessandro Gentile. 20 punti (miglior realizzatore della serata) e tanti tiri dal coefficiente di difficoltà elevatissimo presi. Prende Palla, chiede l'isolamento per l'uno contro uno e mette a canestro: un copione che più volte si è visto al "Carnera" ieri sera ma che è servito anche per trasmettere fiducia e sicurezza ai compagni.

"Gentile? Ha fatto 20 punti. È un giocatore dal grande cuore. Sta tornando il campione che è stato prima dell'infortunio. Deve capire che questa categoria non fa sconti e che serve dare sempre il massimo", ha dichiarato il presidente dell'Apu Udine Pedone al termine della partita. Eppure, quando mancavano 3 minuti e 38 secondi alla fine del quarto quarto, Gentile ha lasciato il parquet. Infortunio? No, solo finita l'autonomia giornaliera. Mentre i compagni gestivano il vantaggio fino alla sirena finale, il numero 5 ha svolto a bordocampo un lavoro di streching per non correre il rischio di affaticamento muscolare. 

Nulla di cui preoccuparsi in realtà, come ha dichiarato lui stesso nel post partita in conferenza stampa: "Come sto? Mi è cambaita un po' la vita nelle ultime settimane. Un figlio è un gioia ma ti cambia i ritmi. Sto cercando di recuperare il più possbiile le energie ma giocando ogni due giorni non è facile. Il roster comunque è lungo, ognuno di noi può subentrare in qualsiasi momento".


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