GSA, ultima chiamata
C’è nulla da daire: l’A.P.U. si trova di fronte ad un bivio: vincendo si riporta a casa bella, fattore campo ed entusiasmo; non facendolo, da lunedì ognuno potrà pensare a come passare i prossimi due mesi in vacanza.
Nessuno ha mai sottovalutato il valore di Biella: compatta e consistente, esatto opposto della schizofrenia bianconera, la truppa di coach Carrea ha sfruttato alla perfezione le lacune dell’organizzazione friulana: la solita incostanza, la mancanza di Cortese e Amici (proverà il miracoloso rientro, stasera?) che potessero ‘spaccare’ la gara con una tripla, l’abulìa del duo americano in gara-2 e -3.
Continuo a pensare che Udine, potenzialmente, sia superiore ma il campo dice altro. Qualcuno ha paragonato questa serie alla finale di serie B contro Bergamo: come andamento può darsi, ma quando si parla di valori in campo si rischia di comparare pere e bulloni. Quella GSA era una corazzata, una squadra di A2 cui mancavano solo gli americani, mentre Bergamo una buona squadra con Panni e Pullazi a dare qualcosa di più. Questa serie dice invece che Harrell e Sims sono stati, fino a oggi, superiori a Trevis e Marshawn: costanti, decisivi nei momenti decisivi, freddi nei momenti caldi, fortunati il giusto (ricordo la tripla allo scadere dei 24’’ da parte di Sims in G-2 e un paio di canestri dello stesso in G-3). Dico questo perché se analizziamo gli andamenti delle gare, le pattuglie tricolori delle due squadre si sono abbastanza equivalse quando la differenza l’hanno fatta proprio i ragazzi di colore.
Biella ha ovviamente almeno il 60% di chance per passare il turno già stasera; Udine deve invece scendere in campo e pensare di avere dalla propria parte il 100% di possibilità di giocarsela al carnera martedì prossimo. Coach Martello (e le incursioni di Micalich, le cui urla durante un timeout sul 8-16 hanno provocato, assieme alla direzione tecnica ed una difesa attenta in campo, un parziale di 37-14) dovrà tenerli tranquilli se si andrà sopra per poi sbagliare qualche conclusione; molto passerà per le mani di Powell, ala forte che Biella non può marcare direttamente ma solo agendo sul gioco globale di attacco bianconero. Quando il virginiano scivola sotto canestro non può essere fermato se non con un fallo. A proposito: i falli potrebbero essere determinanti così come lo sono stati, per Penna e soprattutto Ciccio Pellegrino, in Gara-3. È chiaro che in un impianto ‘caldo’ (per quanto corretto) come quello biellese qualche fischio stonato scappi (il quinto fallo fischiato a Pellegrino su chiaro sfondamento di Saccaggi, giovedì, è errore da matita rossa): l’importante è abbassare la visiera, difendere duro e cercare di non abbassare troppo le braccia, dato che (a differenza della GSA) per Biella i viaggi in lunetta sono una sentenza di morte sportiva per l’avversaria.
Tra il vincere ed il morire (sportivamente parlando!) per la GSA c’è solo una gara perfetta: quella che l’Edilnol ha messo in scena lunedì passato ad Udine e che le è valso un tennistico ‘break’ che si sta portando avanti.
Palla a due alle 20:30, proprio mentre staremo ‘soffrendo’ sugli spalti del Friuli; arbitri i signori Terranova, Salustri e D’Amato. Buon basket a tutti.
Piccolo sospiro: si può criticare la squadra, si possono criticare i giocatori, lo staff e la dirigenza in maniera urbana senza appigliarsi all’insulto gratuito. Dovesse andare male, ricordiamo sempre Rovereto e applaudiamo Antonutti e soci: i quali, a quel punto, se la saranno meritata. Vi abbraccio, tutti.
Sperando di dover parlare ancora, da queste frequenze, di playoff e non di prossima stagione.