Ecco Alessandro Amici, presente ma incerottato alla sua presentazione
La presentazione ufficiale di Alessandro Amici è finalmente arrivata ma per vedere in campo il neoacquisto dell’Apu Gsa bisognerà aspettare almeno una ventina di giorni. Il motivo? Un infortunio occorso nientemeno che il primo giorno di allenamento con la nuova squadra. Un forte colpo alla scapola sinistra causato da una brutta caduta dopo uno scontro con un giocatore porterà Amici a saltare la sfida con Jesi e probabilmente quella con Cagliari, due gare casalinghe, in seguito alle quali le condizioni del ragazzo verranno valutate. Infortuni a parte Amici è stato infine presentato da un Davide Micalich soddisfatto anziché no e da Martelossi, vecchia conoscenza, come ormai si sa, dell’ex-Eurobasket Roma. Proprio il Gm Micalich ha parlato per primo e, tra un saluto a Totò Genovese e il racconto dell’infortunio di Amici, ha introdotto il pesarese nella sua nuova squadra, una Apu Gsa che, sempre secondo Micalich, è più matura e più convinta dei propri mezzi anche perché trascinata dal pubblico del Carnera. “Non è stato certo facile arrivare a questo giocatore qua” ha poi affermato Micalich, “anche perché noi non gli abbiamo certo offerto un ruolo da titolare ma la cosa che mi è piaciuta di lui è che ha accettato subito ed è stata proprio la sua volontà a far sì che questo trasferimento si sbloccasse”.
Alle parole del Gm fanno seguito quelle, ovviamente più “tecniche” di Martelossi, che ha però iniziato con un avviso: “Non vorrei che si ripetesse quanto avvenuto l’anno scorso con Franko Bushati. Io ovviamente non c’ero ma ho parlato anche direttamente con Franko, uno dei giocatori con cui parlo di più, e ho avuto questa sensazione qua che forse ha caricato di aspettative sia l’ambiente sia il giocatore stesso. Ecco, con Alessandro non vorrei che si ripetesse questo perché, anche in questa situazione, non è questo il caso”. Il coach ha poi chiarito la questione del ruolo del pesarese: “Più che una questione di ruolo quello che voglio da Alessandro è che riesca a coinvolgere i suoi compagni, sia emotivamente perché non c’è dubbio che la sua sarà una presenza di temperamento, di grinta, di aggressività, che credo non guasti, sia tecnicamente perché è un giocatore in grado di vedere i risvolti del gioco, aiutato anche da una stazza importante. Dovrà sapere rinunciare a qualche punto per poter invece aiutare i suoi compagni”.
Per ultimo ha parlato Amici, protagonista di questa conferenza. Dopo i vari convenevoli Amici ha fin da subito chiarito di essere venuto qui per lottare per qualcosa di più della salvezza, come stava invece facendo a Roma. Ha poi indicato quelli che sono, per il giocatore stesso, i punti di forza: “Credo che la comprensione del gioco sia uno dei miei punti di forza. Le ultime partite all’Eurobasket le ho infatti giocate iniziando da playmaker. L’altro punto di forza, che per altri è invece una mia debolezza e forse in alcuni frangenti lo è, è la mia testa. Sono una persona impulsiva, che ogni tanto va fuori giri ma sono la stessa persona che non ha mai mollato di un solo centimetro”. E’ poi stato chiesto al giocatore che indosserà la casacca n°19 nelle sue partite con l’Apu se una “scintilla” provocata anche dal suo comportamento possa essere qualcosa di utile all’interno della squadra: “Arrivati a un certo punto della stagione il maggior sforzo richiesto è quello mentale. Credo che inserita nel modo giusto e nel contesto migliore questa scintilla possa essere positiva, soprattutto in una situazione di grande stress come può essere quella della postseason”. L’accordo col giocatore durerà fino a fine campionato. Se questa scintilla si farà vedere questa Apu (Amici Pallacanestro Udinese) che già porta già il nome di quell’Amici che, quanto prima, vogliamo vedere all’opera, potrà togliersi molte soddisfazioni prima che quel contratto scada e si torni a parlare del futuro.