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Dinamo Gorizia, il 2025 visto da coach Tomasi: “Un anno altamente positivo”

di Stefania Demasi

Un anno intenso, ricco di emozioni. Questo è il 2025 che ha vissuto la Dinamo Gorizia: un anno che ormai la formazione goriziana e coach Gigi Tomasi sono pronti a salutare e che per quest'ultimo è, senza ombra di dubbio, da archiviare come “altamente positivo” per la prima metà e “molto buono tendente all’ottimo” per la seconda.

Una salvezza diretta con annessi Play-In Gold nella stagione d’esordio in B Interregionale e, in quella corrente, un podio natalizio dopo aver a lungo veleggiato in testa. Il tutto, perfettamente arricchito dal ritorno a Gorizia con le migliaia di spettatori che a partire da ottobre hanno riempito il rinnovato PalaBigot.

Sabato si torna a fare sul serio con l’arrivo di Basket 2000 Reggio Emilia. Queste le parole di coach Tomasi: “Concordo con quanto hanno detto recentemente sia Thomas che Siro. Ovvero che pur avendo cambiato parecchio in estate e non soltanto dal punto di vista del roster abbiamo proseguito su una china ascendente. Non si possono fare raffronti diretti poiché, come sottolineato, sono per svariati fattori due squadre, due gruppi quasi completamente diverse".

"Rimane la continuità nel mood sicuramente positivo iniziato sul finire della fase regolare dello scorso campionato. La cosa fondamentale è guardare sempre avanti, non accontentarsi anche perché la Dinamo ha riacceso l’entusiasmo di una città per la pallacanestro storicamente da sempre lo sport più amato dai Goriziani. Sembra quasi uno slogan ma è la verità”.

 “Permettetemi di ringraziare Romans e l’Asar che nello scorso campionato ci hanno ospitato. In effetti un gruppo così giovane avrebbe potuto subire la pressione di giocare in questo splendido palazzetto, invece finora i ragazzi hanno dimostrato di reggerla a cominciare dalla prima casalinga contro Mantova quando hanno ripreso una partita dopo aver rischiato di buttarla via. Segno che le scelte operate in estate, puntando su un inevitabile ringiovanimento e sulla disponibilità ad allenarsi anche in doppia seduta giornaliera, si stanno rivelando azzeccate".

"Questo senza dimenticare chi ha contribuito a farci salire in B e a consolidarci in una categoria che di fatto sfiora il professionismo e richiede inevitabilmente sacrifici diversi. Tornando al fatto di giocare al PalaBigot è sì una responsabilità, ma con i ragazzi batto sul tasto che è soprattutto motivo di tenere sempre alta l’asticella. E l’andamento di queste prime dodici giornate sembra confermare l’ottima impressione che staff tecnico e società hanno avuto da quando è cominciata la preparazione in agosto”.

"A Ozzano i ragazzi hanno fatto una partita solida contro una sicura protagonista di questo girone e la sconfitta è arrivata solo su episodi finali. A me comunque piace analizzare ogni singola sfida all’interno di un percorso complessivo. A Oderzo per esempio, pur perdendo in maniera diversa, non abbiamo sbracato arrivando ad avere anche il possibile episodio per rientrare in gara. La palla quel pomeriggio non ne voleva proprio sapere di entrare nonostante avessimo costruito più di un gioco interessante".

"Anche quel ko, quindi, può aiutarci nel percorso di crescita. Che questo sia un gruppo coeso, dove ci sono alcuni leaders riconosciuti ma dove tutti si sentono protagonisti, si è visto quando abbiamo portato a casa la vittoria in partite diciamo “sporche”, dove se non sei sintonizzato a livello di squadra il referto rose te lo puoi scordare. Quindi prima che me lo chiedi la mia aspettativa per il 2026 è registrare ancora tanta applicazione e intensità negli allenamenti perché a questi livelli il lavoro settimanale in palestra è fondamentale. Dobbiamo cavalcare un’onda alla volta ma continuare a cavalcare e crescere. La città ha dimostrato di seguirci e dobbiamo mantenere vivo questo entusiasmo che corre lungo la schiena di Gorizia. E poi c’è sempre il plus di giocare in un impianto da professionisti che anche grazie alla Dinamo è tornato a pulsare”.
 


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