Dinamo Gorizia, coach Tomasi: "Iseo squadra costruita con grandi ambizioni; non dobbiamo accontentarci"
La Dinamo Gorizia si prepara ad affrontare quello che sarà il suo ultimo appuntamento al PalaBigot per il 2025: ospite di giornata la Coram Basket Iseo, squadra già affrontata nella passata stagione nella fase play-in Gold e battuta due volte.
Vietato, però, prendere sotto gamba la sfida: il quintetto di coach Tomasi vuole proseguire il suo cammino in vetta al girone e non sono permessi errori. Queste le parole dell'allenatore in vista della sfida, in programma oggi - sabato 6 dicembre, palla a due alle 19:30: "I ragazzi hanno dimostrato la giusta dose di carattere. In più di una partita siamo riusciti a recuperare da situazioni difficili e di svantaggio. Il fatto di stare tanto assieme e di lavorare molto in palestra stanno contribuendo a compattarci. Siamo spesso riusciti a reagire nella maniera giusta e positiva alle difficoltà. Ed è sicuramente un buon segnale”.
“Iseo è una squadra costruita con ambizioni di alta classifica. Hanno giocatori esperti e rosa lunga. Noi in settimana abbiamo avuto qualche intoppo dovuto a influenze (Perin), lievi acciacchi (Ius) e concomitanti partite under 19 per cui abbiamo faticato ad essere in 10. Abbiamo però lavorato bene e cercheremo di tradurre sabato in campo il lavoro svolto in settimana in palestra”.
“Direi che il bilancio fin qui è assolutamente positivo. E non mi riferisco soltanto alla classifica. Bene anche dal punto di vista del gioco e, come già accennato poco sopra, alla creazione dell’alchimia di gruppo che può essere considerato uno dei segreti per essere protagonisti in un campionato duro come questo. Dobbiamo cercare di crescere gradualmente. Cosa che a mio parere stiamo facendo già dalla prima stagione di B Interregionale. Giocando quest’anno in un palazzetto così davanti a migliaia di persone siamo spronati a migliorare sempre e comunque. Non possiamo e non dobbiamo accontentarci”.
“Il mio bilancio personale è molto positivo. In realtà a me non piace parlare a livello personale. Cerco sempre di mantenere un livello di autostima in equilibrio. Non mi sento un eroe quando le cose vanno per il verso giusto né tanto meno un brocco quando perdiamo una partita. Credo che il mio ruolo sia quello di facilitatore. Mettere i ragazzi nelle condizioni di dare il massimo. Ognuno di loro ha il proprio vissuto: sia cestistico che extra-cestistico. Il compito è assemblare tutte queste risorse, facendo in modo che il gruppo funzioni a 360°. Questo è l’obiettivo che mi do e per il quale cerco sempre di dare tutto me stesso”.