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Dinamo Gorizia, chiacchierata di fine 2025 con l'ex Capitano ora Team Manager Siro Braidot

di Stefania Demasi

Il 2025 di Siro Braidot è stato particolare: iniziato da giocatore della Dinamo Gorizia e finito come Team Manager, dopo aver annunciato il ritiro dal basket giocato alla fine della passata stagione.

Tante soddisfazioni da giocatore, ma non sono mancate nemmeno quelle da dirigente - ad esempio il derby contro Monfalcone al PalaBigot. Ma nella testa di Siro non è passata nessuna strana idea dopo quella grande vittoria: "Chi mi conosce sa che non avrei problemi a dirlo se nella mia testa, anche se per un momento, fosse passato un simile pensiero. Sono convinto di quanto ho deciso al termine dello scorso campionato. Certo, il nostro ritorno in città e per di più in Palazzetto in quel momento era tutto fuorchè sicuro. Ma dopo tanti anni di sacrificio e battaglie in campo il corpo e la testa mi avevano mandato segnali chiari: Siro per giocare a questi livelli non bastano più il cuore e lo spirito. A me come ad altri cestisti goriziani e isontini di buon livello è mancata la soddisfazione di giocare a Gorizia in un palazzetto gremito. Chiamiamola congiuntura temporale sfavorevole, dai…magari tra qualche anno inventano una macchina per viaggiare nel tempo. Del resto alla Dinamo un Doc già lo abbiamo”.

“I ragazzi e il coach stanno facendo cose importanti. Non chiudi per casualità o semplice fortuna la sosta natalizia al terzo posto dopo essere stati a lungo in vetta. Sul solco di quanto di buono fatto vedere soprattutto nella seconda parte dello scorso campionato, la società ha giustamente portato avanti il progetto di rinnovamento e ringiovanimento del roster. Ecco che accanto al nuovo Capitano Colli, a Giacchè sempre più leader e al trio comunque giovane Micalich-Peresson-Venturini sono stati aggiunti elementi validi tecnicamente ma soprattutto inclini a sposare l’ “Idea-Dinamo”. 

"Da Perin con un’ottima e lunga esperienza a Fall e Ius che pur U23 hanno già calcato queste categorie. Più Sara e Sertic che si sono rivelati più che dei semplici prestiti da Udine e Cividale. Il tutto con l’aumento delle sedute di allenamento settimanali che, tornando al discorso iniziale, sommate allo spirito e all’applicazione ti permettono di essere protagonisti di una prima tranche di stagione davvero positiva”.

“Dopo una necessaria tempistica di adattamento a una categoria particolare come è la B Interregionale a mio avviso tutta la Dinamo, quindi non soltanto la squadra, si è pienamente calata nella realtà. Siamo stati bravi a mantenere la calma nelle fasi più difficili, ottenendo la salvezza diretta e disputando per l’appunto degli ottimi play-in. Il rinnovamento come ripetuto più volte in questi mesi era ormai nello stato delle cose. In ogni società arriva il momento in cui bisogna saper cambiare senza perdere la tenerezza”.
 


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