.

Apu Gsa, cambia la regola sull’infrazione di passi

di Franco Canciani

Una decisione, quella della FIBA, che da ottobre renderà il basket europeo ancora più vicino a quello NBA: e ciò onestamente non mi fa impazzire.

Verrà infatti variata, dopo lunghe discussioni, la regola sulla cosiddetta “infrazione di passi”, quell’apparentemente complicata norma che rende il basket nostrano così indigesto agli americani che arrivino per la prima volta a giocare da noi.

Ma cos’è l’infrazione di passi? Sappiamo tutti che su un parquet non si può camminare, correre, passeggiare senza far rimbalzare la palla in terra. Eccezioni ce ne sono, come l’“entrata in terzo tempo” che i cestisti mettono in scena scivolando verso il canestro: in quel caso si possono fare due passi senza palleggio prima di scagliare la palla al cesto. In questo caso il piede “consentito” è quello che si mette a terra per primo; nel caso in cui invece il giocatore riceva palla da un compagno, quello più vicino al canestro è definito “piede perno” e su di esso si può ruotare o spostarsi ma non lo si può mai sollevare da terra prima del palleggio. In caso contrario, l’arbitro fischia “passi” e conseguentemente la palla è persa.

Questo era il regolamento: con l’apertura ad occidente il metro si farà più permissivo. Sul “terzo tempo” il primo piede non sarà quello consentito, ma verrà considerato “passo zero” che potrà essere seguito da altri due passi. Ufficialmente la nuova regola recita così: “Quando un giocatore si sta muovendo e ha un piede per terra ricevendo il pallone o concludendo un palleggio, il piede o piedi a toccare terra successivamente è il “passo 1”, e diventerà il piede perno”. Ad esempio, quando Ciccio Pellegrino riceverà palla spalle a canestro, non dovrà come in passato ruotare sul piede-perno scelto in fase di ricezione, ma potrà cambiarlo con l’altro e poi cercare il tiro.

Oggettivamente spesso tale interpretazione, specialmente in Eurolega, era già stata applicata in maniera forse impropria e comunque informale; in Italia invece il metro è sembrato spesso permissivo solo per la mancanza di attenzione da parte degli arbitri. Dicono che vedremo un gioco dinamico, spettacolare, veloce: non ne sono convinto. Per arrivare a quello ci vogliono testa, gambe e talento.


Altre notizie