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Jonathan Milan ritorna in Friuli e viene accolto dalla festa di Buja

di Gabriele Foschiatti

E' stato un rientro in grande stile quello di Jonathan Milan, accolto dalla festa dell'intera Buja. Il ciclista bronzo olimpico nell'inseguimento a squadre è arrivato in paese in Vespa, scortato dal Vespa Club di Gemona di cui è socio. Il vicipresidente del FVG Mario Anzil lo ha ringraziato per le sue imprese e l'intera comunità si è accodata, celebrando non solo la medaglia dei Giochi di Parigi ma anche la vittoria delle tre tappe al Giro d'Italia, valse la maglia ciclamino.

Il ciclista ha poi concesso un'intervista al Messaggero Veneto, in cui ha parlato della seconda medaglia in carriera, dopo l'oro di Tokio 2021: "Quello era un oro e questo è un bronzo, ma è una medaglia olimpica, meravigliosa. Abbiamo lavorato duramente perché sognavamo di ripeterci, ma abbiamo dato il 110 per cento in tutti gli allenamenti e tutte le gare quindi prendiamo questo terzo posto come una vittoria. Siamo stati battuti da un avvesario fortissimo e gli altri nostri competitors erano di grande livello, del resto lo sapevamo alla vigilia. Sapevamo che l'Austalia sarebbe stata una squadra competitiva perché ha grande tradizione. Certo, nelle prove di Coppa del Mondo non avevano mai fatto tempi nemmeno avvicinabili al 3'40'' con cui hanno battutto il nostro record del mondo, ma si sono dimostrati rivali forti. Hanno anche aggiornato i materiali presentandosi con bici nuove".

Propio reagire al KO è stato importante per continuare. Il team azzurro ha reagito "confrontandoci assieme ai tecnici. E gettando le basi per la finale vinta con la Danimarca. Per questo alla fine abbiamo gioito come se avessimo vinto l'oro: volevamo tornare a casa confermandoci ai vertici e con una medaglia ci siamo riusciti". Ora per gli Azzurri è tempo di voltare pagina, perché il ciclo guidato da Ganna è concluso: "Sono la mia seconda famiglia. A partire dal ct Marco Villa, che ha sempre creduto in me, ai ragazzi, ai tecnici e massaggiatori: tutti. Abbiamo corso in 4 a Parigi, ma eravamo in 5: Manlio Moro era la riserva, ma ci ha sempre sostenuto, ha grande talento e il futuro è tutto suo".

L'obiettivo ora è continuare su pista, senza mettersi fretta pensando a Los Angeles 2028: "Farò ancora pista, in che modo ancora non lo so, vedremo a fine stagione se andrò ai Mondali in Danimarca, dipenderà da condizione e motivazioni perché adesso mi aspettano diverse gare cone la mia Lidl Trek a partire dal Giro di Germania e fino agli Europei di metà settembre in cui voglio sfruttare la bella condizione che mi ha lasciato questa avventura olimpica. Los Angeles? Piano, ci penserò".

Intanto il friulano si gode la sua Buja, dedicando la vittoria alla famiglia e a tutta la Nazionale: "La mia gente è fantastica, mi sostiene sempre, non smetterò mai di ringraziarla. Dedico questa medaglia alla mia fidanzata, ai miei genitori, alla mia famiglia. Ma innanzi tutto alla Nazionale: è una vittorai di squadra, senza quei ragazzi non avrei vinto. E che brave Vittoria e Chiara, che hanno vinto l'oro nella Madison".


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