Non è ancora ufficiale, ma ieri, giocando in amichevole contro la Rappresentativa FVG, è stato tolto praticamente ogni dubbio sul fatto che Rolando Mandragora giocherà la prossima stagione con il bianconero friulano. Il centrocampista nato il 29 giugno 1997 a Scampia arriva all'Udinese dalla Juventus per 20 milioni di euro. I torinesi mantengono il diritto di recompra a 24, ma, sia che la esercitino che no, il ragazzo resterà negli annali come l'acquisto più costoso della storia del club, con Pozzo che non si era mai nemmeno avvicinato ad investire cifre del genere. Serviva un centrocampista dai piedi buoni. Si è provato con il regista puro (Kums), ma è ormai una tipologia di giocatore inadatta al calcio italiano, si è provato a farne a meno (puntando su delle ali "insolite" come Jankto e Barak o su un trequartista come De Paul), ma alla fine si è dovuto cedere all'evidenza: senza un mediano d'ordine non si va da nessuna parte. O meglio, si rischia di scendere. Ecco dunque che è nata l'idea Mandragora e si è deciso di bruciare la foltissima concorrenza.

Rolando è abituato alle sfide. Non a caso ha esordito a soli 17 anni in Serie A con la maglia del Genoa dopo 4 anni giovanili. Poi il prestito in B, dove diventa il perno del Pescara di Massimo Oddo, con il quale conquista la A dopo i Play-Off. La Juventus è risaputa essere squdra sempre attenti ai giovani in rampa di lancio e non si lascia sfuggire nemmeno Mandragora, che viene prelevato dal Grifone per 6 milioni più 6 di bonus. La sua prima stagione con la Vecchia Signora è però sfortunata, la frattura del quinto metatarso gli fa perdere tutto il girone d'andata, con Allegri che lo usa solo una volta, il 23 aprile 2017 proprio contro il suo ex Genoa. Questo però non gli impedisce di affermarsi come uno dei giocatori più importanti dell'Under 21 dell'Italia.

Nell'estate del 2017 la Juventus lo cede dunque in prestito al Crotone, che gli dà le chiavi della squadra. È lui infatti l'uomo simbolo dei Pitagorici e quello chiamato ad avere il colpo di genio nei momenti di difficoltà. Ogni volta che Mandragora è appannato o assente, tutta la squadra rossoblù ne risente. Forse proprio per la mancanza di alternative, i calabresi non riescono a bissare il miracolo. Per Mandragora 2 gol e 1 assist nell'ultima stagione, ma lui era il motorino d'avviamento della squadra, poi a dare il là all'azione dovevano essere Barberis e Stoian, quindi questi numeri nel suo caso fanno poco testo, ma le due reti sono di pregevole fattura, con tiri dalla distanza sempre insidiosi per i portieri avversari. Le sue prestazioni vengono notate dal ct Mancini, che lo convoca in Nazionale maggiore per le tre amichevoli pre Mondiale, giocando 90' minuti contro la Francia.

Ora Mandragora arriva all'Udinese, dove è certo di rimanere almeno per un anno e ha già ottenuto le chiavi del centrocampo da mister Velazquez. Dopo l'esordio precoce, la promozione in A, l'esordio nei campioni d'Italia e il miracolo bis sfiorato, ora Rolando dovrà vincere un'altra sfida: risollevare un club che, dopo i fasti guidoliniani, sembra decaduto, scrollandosi di dosso il marchio di giocatore più pagato nella storia friulana.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 15 luglio 2018 alle 10:00
Autore: Davide Marchiol
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