Basta un gol di Fofana per regolare un Bologna con la testa più in vacanza che sul campo e per far festeggiare con una vittoria la salvezza dell'Udinese di Tudor, il quale ha portato a termine con due vittorie pulite e meritate un compito che in pochi un mese fa gli invidiavano, salvare una squadra distrutta da undici sconfitte consecutive e dalla contestazione di una piazza che adesso non accetta più agonie di questo tipo. 


Già dopo venti minuti il clima era più sereno e le paure dei 25mila diminuite grazie al doppio vantaggio del Napoli sul Crotone, ma nonostante questo il meraviglioso pubblico friulano non ha mai smesso di incitare e sostenere una squadra che ieri alla Stadio Friuli ha veramente dato l'anima, cuore, grinta e corsa per concludere una stagione quasi disastrosa con una vittoria in casa che nel 2018 doveva ancora arrivare, ma questo non basta a cancellare un campionato che pian piano si è trasformato in un vero e proprio incubo che per molto poco non è diventato realtà. 
I sospiri di sollievo tra spalti e panchina sono stati tanti, gioire per l'ennesima salvezza conquistata, per il ventisettesimo anno consecutivo di serie A è più che lecito, ma come la Curva Nord ha fatto capire a fine partita, questo popolo merita di più di una salvezza sofferta all'ultima giornata, non merita di vedere una squadra perdere per undici volte consecutive come se nulla fosse. Il tifo di ieri deve essere ripagato e adesso la palla passa veramente alla famiglia Pozzo, se sarà rifondazione o meno ancora non si sa, ma ciò che tutti rivogliamo è una società presente, che segua i giocatori, che non li lasci padroni del destino dell'Udinese e che decida di investire per colmare le enormi lacune che da troppi anni affliggono questa squadra, su tutte, la mancanza di un bomber accanto a Lasagna e l'assenza di un regista aspettando che Balic sbocci del tutto. 


ll primo nodo da risolvere sarà quello legato all'allenatore, quattro partite sono troppo poche per valutare le capacità di Tudor, ma a lui va comunque un doveroso ringraziamento, perchè nonostante il calendario, salvare una squadra del genere non sarebbe stato facile neanche per i Capello e gli Ancelotti di turno, al mister croato va riconosciuta la capacità di aver restituito quadratura alla squadra con il ritorno alla difesa a 4 e aver ridato linfa in queste ultime due gare alla coppia ceca ma anche a Rodrigo De Paul. Insomma, il suo compito l'ex Galatasaray l'ha portato a termine, ora sta alla società svelare i piani per la prossima stagione, partendo dal presupposto che a prescindere dall'allenatore che sarà, la priorità è garantire ad esso una squadra completa e un gruppo compatto, perchè altri incubi come questo nessuno vorrà più riviverli. 

Sezione: Focus / Data: Lun 21 maggio 2018 alle 14:00
Autore: Stefano Fabbro
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