Mister Delneri aveva chiesto alla società non solo giovani da lanciare per la sua Udinese, ma anche giocatori d’esperienza, per affrontare le inevitabili situazioni di crisi che si presentano nel corso di un’intera stagione. Hallfredsson, Danilo e Thereau non bastano per trascinare un gruppo sempre più composto da giovani talenti. Ecco dunque che dal mercato è arrivato prima Nuytinck, difensore dallo spessore internazionale, e oggi Valon Behrami, centrocampista dal passato tanto turbolento quanto importante a livello di club.
Chi è. Il giocatore infatti è svizzero, nato il 19 aprile 1985 in una famiglia di albanesi con origini kosovare. È nato a Titova Mitrovica, un paese del Kosovo, prima di emigrare con la sua famiglia in Svizzera, dove prenderà la cittadinanza che ne contraddistinguerà la carriera. Chissà come sarebbe stata la vita di Valon se nel 1995 la sua famiglia fosse stata realmente rimpatriata come da programmi, prima che intervenisse una raccolta firme a cambiare il parere delle autorità.
Carriera. Forse proprio questi miscugli e queste turbolenze nella sua vita hanno fatto sì che Behrami diventasse da subito il mediano di grande sostanza che poi è diventato. Cresciuto nel Lugano, viene prelevato tramite la compropietà dal Genoa e proprio dall’Udinese, con i due club che lo cedono poi in prestito all’Hellas Verona. I friulani però nel 2005 hanno deciso di non puntarci. Il cartellino passa allora completamente nelle mani dei liguri, che decidono di venderlo subito alla Lazio, che ha visto in Behrami il giocatore perfetto per rinforzare il centrocampo sia in mezzo che sulla corsia di destra, dato che Valon, grazie alla sua voglia incrollabile, è in grado di coprire efficacemente anche la fascia. Con i biancocelesti gioca bene, partecipa anche alla Champions League e segna uno storico gol allo scadere in un derby della capitale. Non solo, nel 2006 segna anche un gol che si rivelerà decisivo per la nazionale della Svizzera contro la Turchia negli spareggi per i Mondiali, diventando così un eroe nazionale. Non si trova del tutto bene alla Lazio, a causa di alcuni diverbi con Lotito, che lo convincono nel 2008 a sfruttare l’articolo 17 (ora abolito) per svincolarsi e passare in Premier League al West Ham. In Inghilterra un giocatore di sostanza come lui non può ovviamente trovarsi male, ma la sfortuna lo colpisce brutalmente nel 2009, con un infortunio talmente pesante al ginocchio che potrebbe costargli la crescita della sua carriera. Valon però si rialza e nel 2011, terminata la lunghissima fase riabilitativa, sbarca di nuovo in Serie A, alla Fiorentina, da pochi anni tornata ad alti livelli in Italia. Con Prandelli Behrami diventa un idolo della Fiesole, per il cuore e la grinta che mette durante le partite. La cosa non passa inosservata e nell’estate del 2012 lo svizzero viene acquistato da un ambizioso Napoli, che con Mazzarri tornerà ad assaggiare la Champions, dove Valon porta la sua esperienza. Il biennio partenopeo è forse il picco massimo della carriera del ragazzo, ma con l’addio di Mazzarri qualcosa si rompe e nel 2014 chiede la cessione. Sembra che voglia seguire il tecnico toscano all’Inter e invece va all’Amburgo, per provare la Bundesliga. Forse un cambio così drastico non si è rivelata una scelta molto azzeccata, visto che dopo solo un anno Behrami chiede la cessione. Ne approfitta il Watford di Gino Pozzo, che se lo assicura per poco più di tre milioni. Un affare, se consideriamo che in poco tempo diventerà un punto fermo della mediana degli Hornets, contribuendo per due anni alla salvezza giallonera, con prestazioni di grande sostanza. Già nel 2016 ci sono voci che vogliono Valon ad Udine, ma l’arrivo di Mazzarri a Londra fa sì che si blocchi qualsiasi discorso. Le cose cambiano questa estate, con il Watford che manda via il tecnico ex Napoli. A questo punto lo svizzero chiede la cessione, perché ha voglia di tornare in A. Il passaggio all’Udinese sembra la soluzione più logica, visto che si tratterebbe di un trasferimento in famiglia, ma la cosa diventa fattibile solo con la cessione di Badu al Bursaspor, cosa che libera un posto in mezzo al campo. A quel punto Gino Pozzo si mette all’opera e scioglie tutti i nodi, spostando Behrami dal Watford ad Udine, dando a Delneri un altro potenziale senatore per cementificare lo spogliatoio, fatto da tantissimi giovani talenti ancora da sgrezzare.
Così ora il mister ha un altro elemento esperto, che darà tutto per la maglia, sia perché è l’anno dei Mondiali, a cui Behrami vuole partecipare con la sua Svizzera, sia perché Valon è fatto così, indipendentemente dalla situazione dà tutto per la maglia che veste e questo non potrà far altro che rendere più facile la nascita di un grande feeling tra lui e la curva Nord del Friuli. Per quanto riguarda il ruolo c’è poco da dire, sarà usato come mediano, con le sue caratteristiche che fanno sì che sia l’alter ego perfetto di Hallfredsson (cosa che l’anno scorso mancava). Molto difficile che gli venga chiesto di sacrificarsi sulla fascia, dato che a 32 anni non ha più il fisico per farlo e anche perché è un ruolo che non ricopre più da anni ormai.
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