L'ala piccola dell'APU Udine Mirza Alibegovic è stato ospite di Palla A2, il podcast del TGR Rai in collaborazione con la Lega Nazionale Pallacanestro, assieme al fratello Amar, centro dei Trapani Sharks. Protagonisti nelle rispettive squadre, i due portano sulle spalle un cognome che finora è valso ben 6 promozioni in Serie A1, merito anche di papà Teoman, ora dirigente alla Fortitudo Bologna. 

Almeno uno dei tre rimarrà deluso da questi playoff e Mirza ha già in mente chi deve fare un passo indietro: "Papà ha già vinto tanto, quindi spero che da bravo gentiluomo faccia divertire un po' i suoi figli (ride, ndr)".

Nel sangue degli Alibegovic scorre però soprattutto pallacanestro, sin da piccoli un'occasione di gioco ma anche di competizione, come racconta ridendo Mirza: "Io ora sono qui a casa, a Moruzzo, proprio davanti al canestro in cui facevo il c**o ad Amar e Denis (l'ultimo dei tre fratelli, in forza alla Paperdi Caserta in Serie B, guardia/ala come Mirza, ndr)". Amar un po' a malincuore conferma: "Sì, devo dire che Mirza da piccoli era il più forte, era immarcabile. Io solitamente dopo una o due partite mi arrendevo, mentre Denis andava avanti per ore. Ero il più scarso, bassino ("e ciccione", aggiunge Mirza ridendo, ndr), il meno dotato fisicamente. In più mi mancava un po' la motivazione, perché vedevo Mirza andare benissimo e papà si sa bene chi è. Quando stavo per smettere mi sono dato un'ultima estate di tempo ed è stata la scelta giusta, perché sono cresciuto tantissimo e migliorando passo dopo passo si è acceso un fuoco che non si è ancora fermato". Un fuoco che ha portato Amar fino in Eurolega, mentre Mirza ha scelto di rimanere in A2: "Non c'è cosa più bella che vedere mio fratello ai livelli più alti d'Europa, non sono geloso. Anche io ho avuto le mie esperienze, come la Champions League con Capo d'Orlando, e me le sono giocate bene".

La famiglia infatti è sempre in viaggio, con una situazione passaporti che qualche volta ha scatenato qualche risata. Lo racconta Mirza: "Quando arrivavamo alla frontiera sembrava sempre fosse uno scherzo: io e Amar abbiamo il passaporto italiano e americano, la mamma quello bosniaco e papà quello sloveno". Tante lingue e culture diverse, tutte assieme, che crescendo i tre fratelli hanno finito per unire, come dice Amar: "Mischiavamo le tre lingue: la nostra, il bosniaco, con l'italiano e l'inglese, la lingua degli idoli NBA. Ai nostri genitori non piaceva, ma hanno finito per farlo anche loro".

Negli anni gli Alibegovic si sono dimostrati dei veri e propri specialisti delle promozioni: papà Teoman in carriera ne ha conquistate 3, Bologna, Trieste e Udine, Amar ne ha una con la Virtus Roma e infine Mirza ne ha 2, Brescia e Vanoli Cremona. Tutte esperienze indimenticabili, per il bianconero: "L'esperienza a Brescia è stata un trampolino di lancio incredibile per andare poi a Torino. L'anno scorso alla Vanoli Cremona c'era un clima mai visto". La caratteristica fondamentale per salire è chiara: "Non c'è talento che possa battere il gruppo".

Parlando di questi playoff, Mirza si è espresso così sul tabellone, che vede dallo stesso lato tutte e tre le friulane: "Questi incroci rischiano di diventare un incubo, conosciamo bene il valore di una squadra come Cividale, che arriva da 10 vittorie consecutive, ma anche di Trieste, che secondo me arriverà in finale nonostante la stagione sottotono".

Sezione: Basket / Data: Mar 30 aprile 2024 alle 16:20
Autore: Gabriele Foschiatti
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